Berlino, la crisi dei club: il futuro della nightlife è a rischio?

Crisi senza fine per i club di Berlino? Sembra proprio di sì. Se negli ultimi 15 anni le chiusure erano dei casi isolati che riempivano le prime pagine dei giornali per settimane – penso al Bar25, al Maria am Ostbahnhof, all’Icon – ormai le chiusure non fanno quasi più notizia. Secondo un recente sondaggio condotto dalla Clubcommission, il 46% dei club della capitale sta valutando la chiusura nei prossimi dodici mesi, un dato che rappresenta il doppio rispetto a febbraio 2024. Questo scenario preoccupante minaccia di trasformare profondamente il volto culturale e sociale della città.club

Un caso emblematico è quello del Watergate, uno dei club più famosi di Berlino, situato sulle rive della Sprea nei pressi dell’Oberbaumbrücke. Dopo oltre vent’anni di attività, durante i quali ha ospitato DJ di fama mondiale e contribuito a definire l’identità del quartiere Friedrichshain-Kreuzberg, il Watergate ha annunciato la chiusura. L’ultima serata sarà quella della notte di San Silvestro (qui altri consigli su cosa fare a Berlino a Capodanno).

Tra i fattori che alimentano questa crisi figurano l’aumento degli affitti, l’inflazione e i crescenti costi operativi e del personale. Se anche club consolidati come il Watergate, che registravano buone performance, non riescono a sostenere queste spese, la situazione è davvero seria. Secondo i dati della Clubcommission, l’87% dei club ha riportato un aumento significativo dei costi operativi, mentre più del 40% dipende ormai dai finanziamenti statali per sopravvivere.

Le statistiche dipingono un quadro desolante: oltre la metà dei club (52%) ha visto un calo dei visitatori rispetto all’anno precedente, mentre il 55% ha registrato una diminuzione dei ricavi medi del 9%. I piccoli locali sono quelli maggiormente colpiti, con il 61% che segnala un drastico calo dei profitti, in alcuni casi fino al 35%.

La situazione è aggravata dalle ripercussioni post-pandemia e da una situazione economica generale difficile. Nonostante ciò, il valore culturale dei club berlinesi rimane inestimabile. Marcel Weber, presidente della Clubcommission, ha dichiarato: “Ogni euro investito nella cultura torna moltiplicato alla città ed è un investimento nel futuro di Berlino”. Il problema non riguarda soltanto i club di musica elettronica: proprio la scorsa settimana lo Zum Staken August, bar con show burlesque tra i più apprezzati in città, ha annunciato la sua chiusura il 30 giugno 2025. Il motivo? Aumento dei costi, problemi con il vicinato ma anche – e qui bisogna forse fare una riflessione più profonda e non dare sempre la colpa a pandemia ed aumento delle bollette – il cambiamento nei comportamenti della clientela. Sempre meno persone infatti partecipano agli eventi culturali. La domanda è semplicemente in calo.

Se l’articolo ti è piaciuto metti “mi piace” alla nostra Pagina Facebook e condividilo con i tuoi amici! Trovi Berlino Caput Mundi anche su Instagram. Unisci al nostro Canale Telegram per non perdere nessun aggiornamento!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.