A Berlino si può morire di solitudine
Berlino, la città del momento. Berlino, la città più amata dai giovani d’Europa. Berlino, la città che non dorme mai. Berlino, la città degli artisti. Berlino, la città dove con 20€ fai festa dal venerdì sera al lunedì mattina. Berlino, la nuova Silicon Valley. Queste cose le sentiamo dire ogni giorno, sia da chi vive qui, sia da chi qui ci è venuto in vacanza rimanendo affascinato da una città in continuo movimento e trasformazione.
Quello che i media o i trasognanti immigrati hipster non vogliono o non sanno vedere è però molto diverso dalla realtà (a tratti) distorta che vi viene raccontata. Parliamo di una metropoli di circa quattro milioni di abitanti, una città dove ci sono delle zone grigie che nessuno conosce, una città dove vivono molti invisibili, una città dove si può morire senza che nessuno se ne accorga, anche nei palazzoni della centralissima Heinrich-Heine-Strasse.
In settimana leggendo la BZ (www.bz-berlin.de) sono rimasto sconvolto da una news: “La donna giaceva da mesi morta nel suo appartamento. Almeno venti mesi, senza che nessuno se ne sia accorto”. Come sia possibile che in un palazzo di nove piani nessuno si sia accorto di niente? Se avete un vissuto (anche per poco tempo) a Berlino, sapete benissimo anche voi che lo scenario è più che verosimile. Io stesso mi sono trasferito in questo appartamento da circa cinque mesi e saprei riconoscere solo altri due inquilini, su un totale di una trentina di appartamenti abitati da non so chi. Nel precedente conoscevo solo il mio coinquilino, per dire.
Anche in Italia mi sono sempre fatto gli affari miei e non mi sono mai interessato troppo ai rapporti di “buon vicinato”, ma qui a Berlino la situazione è esagerata. Silenzio, rispetto della sfera privata quasi maniacale, nessuno sa chi sei, nessuno sa dove vai. E se hai bisogno di aiuto? E se ti senti male? C’è il rischio che il tuo corpo resti nella vasca da bagno per venti mesi senza che nessuno si chieda che fine hai fatto, perché nessuno sa che esisti.
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La precarietà dei rapporti umani che qui si possono instaurare, la velocità con cui impari a conoscere le persone che già devi dir loro addio, le distanze tra una zona e l’altra che quando fuori fa -15° sembrano siderali, sono solo alcuni dei motivi che possono rendere la vita a Berlino un po’ più solitaria che altrove. Perché non importa se vieni dall’Italia, dalla Russia, dalla Spagna, dal Brasile, dalla Sassonia o dalla Baviera… a Berlino si può morire in solitudine. Senza che nessuno si ricordi di te o venga a cercarti.
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