Heavy Metal nella DDR: musica, censura e resistenza nella Germania dell’Est

Esisteva l’heavy metal nella DDR? Sì, esisteva eccome. Nonostante una situazione sociale che poco accettava chi si distanziava troppo dal prototipo del perfetto socialista, inizialmente i metallari nella Germania Est erano tollerati. Principalmente per il loro scarso interesse nella politica (oggi come allora), i metallari non furono inizialmente visti come nemici del potere e fu loro permesso di incontrarsi, di suonare e di ascoltare la loro musica “singolare”. Come potete facilmente intuire, nella DDR non era facilissimo procurarsi chitarre e bassi elettrici adatti al genere, per questo le band metal della DDR cercavano di comprare i loro strumenti negli stati vicini – soprattutto Cecoslovacchia – o di fabbricarseli artigianalmente.

Un ruolo cruciale per la diffusione dell’heavy metal nella DDR fu giocato dalla stazione radio Jugendradio DT 64. Fondata nel 1964 come programma giornaliero della Berliner Rundfunk, nel 1986 divenne una stazione giovanile indipendente, attraverso la fusione con “Hallo – Das Jugendjournal”, un programma della “Stimme der DDR” (La Voce della DDR). Giovani redattori esperti seguivano attentamente la scena musicale, offrendo anche a gruppi emergenti l’opportunità di farsi conoscere. Programmi come “Tendenz Hard bis Heavy” e “Beatkiste”, trasformato in una specie di hit parade metal, rappresentarono tappe fondamentali per la diffusione mediatica dell’heavy metal nella DDR. Le band che avevano dominato il decennio precedente furono progressivamente oscurate dai gruppi più giovani nei media.


Grazie a band come MCB, Biest e Metall, il genere conobbe un boom! Le produzioni locali si ispiravano ovviamente a standard internazionali, in particolare alla New Wave of British Heavy Metal. Parallelamente ai cambiamenti sociali nella DDR alla fine degli anni ’80, anche la scena metal, inizialmente una sottocultura, ricevette crescente attenzione. Oltre a nuovi gruppi come Hardholz e Cobra, anche le band hard rock già affermate come i berlinesi Formel 1 ottennero grande successo a partire dagli anni ’80.

Con il successo del genere, iniziano anche i problemi. Molte band metal furono soggette a repressioni statali. In particolare, i Macbeth di Erfurt furono colpiti duramente. Fondata nel 1985, la band non ebbe mai la possibilità di pubblicare dischi nei media statali, nonostante fosse tra le band heavy metal più importanti nel panorama live della DDR. I problemi con le autorità iniziarono durante un concerto nel 1986 allo “Stadtgarten” di Erfurt, quando la polizia vietò alla band di eseguire un bis. A seguito delle rivolte del pubblico, la band Macbeth ricevette un divieto di esibirsi a tempo indeterminato. Dopo che il nuovo cantante si impiccò in seguito a un periodo di detenzione nelle priogioni del regime, il gruppo si sciolse alla fine del 1989.

Ma come erano queste band heavy metal nella DDR? Ascoltando le produzioni arrivate ai nostri giorni, possiamo dire senza problemi che la scena metal della Germania Est non era per nulla malvagia. Anzi! Potete ascoltare da voi la playlist di Spotify che abbiamo messo a disposizione in questo articolo. Se ad ovest già imperversavano band che poi diventeranno colonne portanti del metal europeo (Destruction, Kreator, Tankard da una parte, Helloween e Gamma Ray dall’altra), ad est soltanto una situazione politica poco avezza all’apertura verso l’esterno e un’economia poco sviluppata ha impedito a band molto valide di potersi esprimere al 100% e di poter dire la loro anche al di fuori dei confini nazionali.

Se volete scoprire ancora in modo più approfondito come vivevano i metallari nella DDR, ammirare i gilet con le toppe fatte a mano con nomi di band occidentali, vedere delle cassette pirata del tempo con canzoni di AC/DC, Motörhead, Iron Maiden e simili, presso la Kulturbrauerei di Berlino fino al 2 febbraio 2025 potete trovare la mostra gratuita intitolata “Heavy Metal in der DDR”. Una piccola mostra che consiglio a tutti gli amanti del genere, ma anche a chi volesse scoprire come vivevano i giovani e come si cercava di portare avanti uno stile di vita alternativo ed una sottocoltura poco “socialista”.

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