Boros, il bunker diventato museo d’arte contemporanea
La storia del bunker inizia nel 1941, quando l’architetto del Reich Karl Bonatz pianifica la costruzione di un rifugio antiaereo nei pressi della Friedrichsstrasse sotto la supervisione di Albert Speer, Generalbauinspektor di fiducia di Hitler. Nel 1943 il bunker nei pressi della stazione è pronto e come da progetti iniziali può ospitare fino a 3000 persone in caso di attacco aereo alleato. Questo monolite quadrato è alto 18 metri e su una superficie di 1000 m² ospita 120 stanze su cinque piani. Un’opera monumentale in posizione super-strategica che nel 1945 si presta bene a diventare prigione dell’Armata Rossa.
Una volta divisa Berlino, il bunker diventa prima un magazzino tessile e poi un magazzino di frutti tropicali, tanto da venire ribattezzato dagli abitati di Berlino Est “Bananenbunker”. Caduto il Muro, come molti altri locali abbandonati di Mitte (tra cui il Tacheles) viene occupato e nei suoi locali viene messo su un club techno di successo. Un successo forse eccessivo (come alcuni comportamenti all’interno dello stesso) che portano alla chiusura definitiva del club nel 1996.
Dopo una serie di passaggi di mano da un investitore all’altro, nel 2003 il bunker passa nelle mani del magnate dei media Christian Boros, che usa lo spazio a disposizione per mettere in piedi uno spazio espositivo a disposizione dei berlinesi. Cosa si può trovare quindi nel bunker diventato museo? La collezione privata di Boros, appunto.
Tra le sale del bunker sono passate opere di Ai Weiwei, Awst & Walther, Dirk Bell, Cosima von Bonin, Marieta Chirulescu, Thea Djordjadze, Olafur Eliasson, Alicja Kwade, Klara Lidén, Florian Meisenberg, Roman Ondák, Stephen G. Rhodes, Thomas Ruff, Michael Sailstorfer, Tomás Saraceno, Thomas Scheibitz, Wolfgang Tillmans, Rirkrit Tiravanija, Danh Vo, Cerith Wyn Evans e Thomas Zipp.
Purtroppo le visite all’esposizione sono limitate a piccoli gruppi di 12 persone alla volta. Una visita guidata da un’ora e mezza (per la maggior parte del tempo in tedesco) che costa 12 euro a persona e che deve essere per forza di cose prenotata in anticipo al seguente link.
La collezione di Boros conta circa 700 opere di arte contemporanea, a partire dagli anni ’90 ai giorni oggi. All’interno del bunker trovano spazio circa 130 di queste, con rotazione quadriennale. un’esperienza molto particolare che suggerisco a tutti gli amanti dell’arte contemporanea. Tenete conto infatti che se venite qui per vedere da vicino un bunker nazista rimarrete molto delusi. Il tour guidato infatti si concentra sulle opere d’arte e non c’è via d’uscita. Una volta dentro dovete subirvi tutte e due le ore di tour!
Il bunker è uno di quei posti che rendono Berlino speciale nel mondo. Se state programmando una lunga visita in città, vi invitiamo a prenotare e a godervi un pezzo di storia della città.
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