Prostituzione e bordelli a Berlino
Sono stato recentemente per la seconda volta ad Amsterdam per motivi di lavoro. Città fredda, più grigia di Berlino, decisamente più costosa, ma con un suo fascino. Un fascino tutto suo che io non sono ancora riuscito a scoprire. Infatti le uniche cose che ho visto nei miei due soggiorni olandesi sono stati la facciata della fabbrica dell’Heineken – vista dalle finestre dell’ufficio – Piazza Dam mentre correvo in albergo con il trolley alle 21,30 di sera e Piazza Rembrandt con il mercatino di Natale. Stop. Ricordo ancora con molto piacere il “benvenuto” che mi ha riservato la città, con cartelli che avvisavano l’ignaro turista di non comprare cocaina dagli spacciatori di strada (ne ha parlato benissimo qui il nostro caro Alf, corrispondente da Amsterdam per Zingarate) come a confermare l’idea che mi sono sempre fatto di Amsterdam: una città dove si va solo per la droga e le mignotte.
Cosa c’entra tutto questo con Berlino Caput Mundi? Ultimamente ci sono state moltissime discussioni riguardo l’aperta di coffee shop a Kreuzberg o di come regolare la prostituzione a Berlino. Non abbiamo qui le vetrine come ad Amsterdam, Anversa o Bruxelles per esempio, né regolamenti rigidi e Sperrbezirk come altre città della Germania (Francoforte ed Amburgo, così su due piedi). A Berlino si trovano le prostitute per la strada e ci sono centinaia di bordelli, eppure non si direbbe. Non so se la mia è semplice ingenuità, ma di tutti questi bordelli non ne ho visti mai nemmeno uno.
FOTO: Berlin Logs @ Instagram
Eppure ultimamente si parla molto di questa problematica in città, anche in due zone agli antipodi come Schöneberg e Marzahn. La prima è la zona a più alto tasso di prostituzione, la seconda una zona dove il minisindaco locale vorrebbe vietare del tutto la professione più antica del mondo. E cosa ci sarebbe di male nel vietare il proliferarsi di bordelli o di una pratica non rispettosa della donna? Ovvio che se tutte queste ragazze lavorano, vuol dire che la domanda è alta. E la domanda la fanno gli uomini. Ma perché alimentare il turismo sessuale in città? Berlino è una delle città più liberali della Germania ed ha moltissimo da offrire ai suoi visitatori. Abbiamo veramente bisogno di giovani da tutta Europa alla ricerca di sesso a pagamento? Oltre a tutte le droghe che girano nel sottobosco dei club, oltre a tutto lo schifo che si portano dietro i turisti nelle zone della movida, vogliamo alimentare un turismo molto poco etico? Vogliamo veramente che Berlino diventi come Amsterdam? Io personalmente no.
La canzone del post oggi è una hit tedesca degli anni ’80, dedicata a Rosi, una prostituta dello Sperrbezirk di Monaco
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