Architettura nazista a Berlino
Magari ci siete passati davanti mille volte e non ve ne siete nemmeno accorti. L’architettura nazista a Berlino è ancora visibile, nascosta tra i palazzi e le strade della città. Le tracce del passaggio di Albert Speer e compagni sono ben presenti, nonostante la devastazione totale della Seconda Guerra Mondiale. Infatti, alcune opere architettoniche del periodo nazista sono sopravvissute, principalmente nel settore ovest.
Ad est, invece, il governo della DDR ha preferito demolire tutto e ricostruire secondo i canoni del socialismo reale. Dove una volta sorgeva la Cancelleria con l’ufficio di Hitler, oggi ci sono Plattenbau degli anni ’70. Il bunker dove Adolf Hitler si tolse la vita nel 1945 è ora nascosto nel sottosuolo, in un punto poco precisato tra Voßstraße e Wilhelmstraße.

Con un’eccezione molto importante: il Ministero dell’Aviazione del Reich. L’edificio, situato al numero 81-85 di Wilhelmstraße, nel quartiere Mitte, è un esempio significativo dell’architettura nazista a Berlino. Progettato dall’architetto Ernst Sagebiel, fu completato nel 1936 e rappresenta uno dei primi grandi progetti edilizi del regime. Si estende per oltre 250 metri lungo Wilhelmstraße e occupa un intero isolato, con una superficie totale di 112.000 m² distribuita su sette piani, comprendente 2.800 stanze, 7 km di corridoi e oltre 4.000 finestre. La struttura ha uno scheletro in cemento armato con rivestimenti esterni in calcare e travertino, materiali provenienti da oltre 50 cave diverse. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu uno dei pochi grandi edifici pubblici nel centro di Berlino a sopravvivere ai bombardamenti alleati. Oggi ospita il Ministero delle Finanze, ma con la sua imponenza ancora incute timore a chi lo osserva.

Ad ovest, invece, le tracce del passato nazista di Berlino si possono trovare un po’ ovunque. L’aquila del Reich fa tutt’oggi bella mostra di sé su molte caserme, scuole ed edifici pubblici. Rimaneggiate, de-nazificate, ma pur sempre loro. La più conosciuta è l’aquila che campeggia all’ingresso del Finanzamt di Charlottenburg. Oggi, al posto della svastica, i suoi artigli si appoggiano sul numero civico 48 di Bismarckstraße. Per vederla basta scendere alla fermata della metro omonima (U2/U7), a pochi passi da Wilmersdorfer Straße. Altri esempi di aquile naziste ancora visibili sulle facciate dei palazzi di Berlino si trovano a Wannsee (Dreilindenstraße 49), Tempelhof (Bosestraße 29), Wedding (Brunnenplatz 1), Spandau (Borchertweg 2) e Zehlendorf (Machnower Straße 2).
Spesso gli esempi di architettura nazista a Berlino sono sotto i nostri occhi e nemmeno ce ne accorgiamo. Prendete, ad esempio, l’imponente sede della Nordstern-Versicherung a Fehrbelliner Platz (metro U7) o la Posta ad Anhalter Bahnhof (S-Bahn 1, 2 e 25): esempi lampanti di modernismo post-Weimar ben integrati nel tessuto urbano berlinese. Quante volte ci siamo passati davanti senza sapere che ci trovavamo di fronte ai resti di un’epoca buia che Berlino e la Germania vogliono lasciarsi alle spalle?

E cosa dire dell’Aeroporto di Tempelhof? Fino al 2008 è stato uno dei tre aeroporti di Berlino (metro U6 – Platz der Luftbrücke) e conserva ancora numerosi segni del suo passato nazista. Costruito negli anni del Terzo Reich, doveva essere uno degli esempi più importanti e moderni dell’epoca. Infatti, fino alla sua definitiva chiusura, è stato preso a modello per la costruzione di nuovi aeroporti. Quel che rimane oggi (oltre a un parco frequentato dalla cittadinanza e a container per ospitare rifugiati) è uno degli edifici di epoca nazista meglio conservati a Berlino. Aquile del Reich ovunque, linee precise e tratti a metà tra modernismo e neoclassico fanno del luogo uno dei più vividi testimoni di quello che sarebbe stata la città nei progetti di Hitler e Speer.
Ultimo, ma non meno importante, esempio di architettura nazista a Berlino è l’Olympiastadion (U2), il fiore all’occhiello delle Olimpiadi del 1936. Ancora in funzione, ospita le partite dell’Hertha Berlino e conserva numerosi riferimenti all’epoca nazista. L’imponente Glockenturm merita sempre una visita: osservando con attenzione le aquile del Reich raffigurate sulle campane, si può notare un maldestro tentativo di de-nazificazione. Le svastiche, infatti, sono ancora ben riconoscibili.
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