Il Bunker di Hitler a Berlino: cosa resta davvero oggi?
Dove si trova il famigerato Bunker di Hitler? È una delle domande più chieste dagli italiani (e non solo) in visita a Berlino? Ma soprattutto, si può visitare il bunker di Hitler? Purtroppo no, per motivi di cui vi andrò a parlare in questo articolo. Ma prima, cerchiamo di fare luce su uno dei luoghi più enigmatici ed importanti di Berlino legati alla Seconda Guerra Mondiale.
Se oggi provate a cercare il Führerbunker in autonomia, potreste passarci davanti senza nemmeno rendervene conto. Quello che fu il bunker di Hitler è infatti seppellito sotto un parcheggio anonimo nel centro di Berlino, a pochi passi dalla Porta di Brandeburgo. Solo una targa bilingue (tedesco ed inglese) segnala dove si trovasse una volta il rifugio degli ultimi giorni di vita del Führer, di Eva Braun e della loro cerchia. Se avete visto il film “Lui è tornato” forse riconoscerete il luogo, in caso contrario, continuate a leggere!
Spesso si è parlato del Führerbunker come di una struttura gigantesca e sofisticata. In realtà, era solo uno dei tanti rifugi costruiti nel quartiere governativo attorno a Wilhelmstraße, e nemmeno tra i più capienti. Tutto comincia nel 1935, quando – durante i lavori per un nuovo salone di ricevimento della vecchia Cancelleria del Reich – Hitler fa costruire un primo rifugio antiaereo sotterraneo. Le pareti erano spesse oltre un metro, e il tetto arrivava a 1,60 m di cemento armato: una protezione minima ma già utile contro i primi bombardamenti aerei su Berlino, iniziati nell’agosto del 1940.
Con il peggioramento della guerra, Hitler ordina nel gennaio 1943 la costruzione di un nuovo bunker molto più robusto, proprio nel giardino della Cancelleria. Le nuove pareti misuravano fino a 4 metri di spessore, e dovevano resistere anche alle bombe più potenti dell’epoca. Il costo totale? Circa 1,35 milioni di marchi. Il 20 aprile 1945, Hitler festeggia il suo 56° compleanno all’interno del bunker, ormai rifugio permanente dei vertici nazisti. I capi rimasti del regime si radunano per un’ultima cerimonia di auguri. Solo un mese prima, il dittatore aveva premiato nel giardino antistante una piccola truppa di giovani della Hitlerjugend e soldati delle SS per il loro “eroismo” contro i sovietici in avanzata.

Il 30 aprile, Hitler e la sua compagna Eva Braun – che aveva appena sposato nel bunker – si suicidano. I loro corpi vengono bruciati nel giardino della Cancelleria. Il giorno successivo, anche il ministro della propaganda Joseph Goebbels si toglie la vita insieme alla moglie Magda, dopo aver ucciso i loro sei figli. Con loro si suicidano anche alti ufficiali come Hans Krebs e Wilhelm Burgdorf. È la fine simbolica del nazismo a Berlino: la resa ufficiale della città arriverà il 2 maggio, la capitolazione tedesca l’8 maggio (potete visitare il luogo della firma della resa incondizionata presso il museo Berlino-Karlshorst). Con il suicidio di Adolf Hitler nel cosiddetto Führerbunker, la Seconda Guerra Mondiale giunse di fatto al termine per quanto riguarda il fronte europeo. Questo bunker, forse il rifugio sotterraneo più noto – e tristemente famoso – della storia tedesca, è ancora oggi avvolto da leggende, esagerazioni e falsi miti.
L’11 dicembre 1947, le truppe sovietiche fanno esplodere il Führerbunker. I condotti di ventilazione vengono distrutti, i muri interni crollano e la pesante copertura in cemento si sposta di quasi mezzo metro. Negli anni successivi, vengono effettuate ulteriori demolizioni, e nel 1959 l’intera area viene coperta di terra e trasformata in uno spazio verde. Negli anni della Guerra Fredda, il terreno del bunker si trova nel settore sovietico, proprio accanto alla futura linea del Muro di Berlino. Negli anni ’70, la Stasi studia nuovamente l’area e riapre brevemente i resti del bunker per misurarli e fotografarli. Ma il tutto viene presto sigillato di nuovo.
Nel 1988, durante la costruzione di nuovi palazzi residenziali, le autorità della DDR decidono di distruggere la parte restante della copertura del bunker. Il vano sotterraneo viene riempito con sabbia e detriti. Da allora, sopra quel terreno sorgono un parcheggio e una piccola area verde, rimasti quasi immutati fino ad oggi. Per vedere cosa resta del famoso Bunker di Hitler, dovete recarvi nella Gertrud-Kolmar-Straße: il parcheggio circondato da palazzi in stile DDR è proprio il luogo dove una volta sorgeva il famigerato Führerbunker.
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