Il prezzo del kebab: la nuova preoccupazione politica in Germania

Qual è il problema principale in Germania oggi? Leggendo la stampa locale, sembra che il prezzo del döner kebab sia la preoccupazione principale dei tedeschi nel 2024. Il partito di sinistra Die Linke ha addirittura avanzato una proposta per porre un tetto al prezzo del famoso panino: 4,90 euro per gli adulti e 2,90 per gli studenti.

Proposte come il freno al prezzo del kebab ce le aspetteremmo da partiti satirici come i Die Partei, non da forze che siedono in Parlamento. Eppure, la situazione è meno comica di quanto sembri!

In base a quanto riportato dal Guardian, il cancelliere Olaf Scholz si è talmente abituato a sentirsi chiedere del prezzo del kebab durante le apparizioni pubbliche che il suo governo ha persino postato sui social media per spiegare che l’aumento dei prezzi è in parte dovuto all’aumento dei costi salariali ed energetici. “È sorprendente che ovunque io vada, soprattutto da parte di giovani, mi venga chiesto se non ci debba essere un freno al prezzo del doner”, ha dichiarato Scholz.

 

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Le vendite di kebab – introdotto in Germania dagli immigrati turchi, che lo hanno adattato ai gusti locali – ammontano a circa 7 miliardi di euro l’anno in Germania. Solo a Berlino si consumano circa 400mila kebab al giorno!

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Se fino a qualche anno fa un döner costava 3,90 euro al massimo, dopo due anni di pandemia, aumenti di salario minimo, aumento dei costi energetici e di inflazione alle stelle, il prezzo di un kebab ha raggiunto ormai i sette euro! È per questo che molti giovani si rivolgono a Scholz sui social media – specialmente Tik Tok – chiedendo di abbassare il prezzo del loro panino preferito.

Ecco quindi che la proposta dei Die Linke parla alla pancia del popolo, in tutti i sensi! Sebbene gli altri partiti sanno che li temi importanti da presentare alle prossime europee (e potenzialmente alle prossime elezioni in Germania nel 2025) sono altri, ma non tutti si sentono di ignorare le richieste della popolazione.

Hanna Steinmüller, deputata dei Verdi, un partito che di solito si appella alle persone affinché rinuncino alla carne, ha affrontato la questione in parlamento all’inizio di quest’anno. “Per i giovani in questo momento è una questione importante quanto il luogo in cui si trasferiranno quando lasceranno la casa. So che non è una questione quotidiana per molte persone qui” – ha detto ai colleghi parlamentari – “e che è anche qualcosa che potrebbe essere ridicolizzato, ma penso che come rappresentanti degli elettori siamo obbligati ad ascoltare questi diversi punti di vista”.

In realtà la proposta della sinistra va oltre al blocco del prezzo del kebab; si vorrebbe obbligare i negozi ed i supermercati ad offrire alimenti di base e prodotti per l’igiene “a prezzi accessibili”. I commercianti – secondo la loro proposta – dovrebbero essere vincolati alla spesa prevista dalla tariffa standard per alimenti e bevande del reddito di cittadinanza.

Provocazione o proposta interessante? Alla fine, non si può non essere d’accordo con quanto dichiarato dalla portavoce dei Linke Kathi Gebel alla Bild: “Non dobbiamo permettere che il cibo diventi un bene di lusso”. Voi cosa ne pensate?

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