Magnus Hirschfeld: pioniere dei diritti LGBT

A giugno si celebra il mese del Pride. Noi di Berlino Capunt Mundi vogliamo farlo ricordando una delle figure storiche legata alla città che hanno contribuito alla lotta per i diritti della comunità LGBT. Magnus Hirschfeld è stato una figura chiave nel mondo di Berlino, una figura che ancora oggi spicca come una delle personalità più influenti e rivoluzionarie. Conosciuto come il “padre della sessuologia moderna”, Hirschfeld ha dedicato la sua vita alla ricerca scientifica e alla difesa dei diritti delle persone omosessuali, transessuali e intersexuali.

La maggior parte delle persone, compresi i berlinesi di oggi, probabilmente collocherebbero la nascita dei moderni movimenti LGBT negli anni ’60. Ma in realtà, 60 anni prima di allora, a Berlino esisteva un movimento gay e queer pienamente affermato, che comprendeva una fiorente scena drag, una vita notturna gay e lesbica e una fiorente comunità trans. Nel periodo tra le due guerre il movimento era grande e stava facendo notevoli progressi, finché non fu interrotto dalla presa del potere da parte dei nazisti. Trascurato e spesso dimenticato, è importante rispolverare questo particolare pezzo di storia e dargli i riflettori che merita.

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Nato il 14 maggio 1868 a Kolberg, in Germania, Magnus Hirschfeld si laurea in medicina e si specializza in sessuologia. Essendo di origine ebraica, fervente socialista, femminista e dichiaratamente omosessuale, la sua identità complessa lo porta a vivere e lottare contro molteplici forme di discriminazione. Nonostante questo – o forse proprio grazie a questo, Hirschfeld riesce a lasciare un’impronta indelebile nella storia dei diritti umani e della sessuologia!

Nel 1897, Hirschfeld fonda a Berlino il Wissenschaftlich-humanitäres Komitee (in italiano “Comitato scientifico e umanitario”), la prima organizzazione al mondo dedicata alla difesa dei diritti delle persone omosessuali. Uno degli obiettivi principali del WhK era l’abrogazione del Paragrafo 175 del codice penale tedesco, che criminalizzava i rapporti omosessuali tra uomini. Hirschfeld e i suoi colleghi non ottennero subito il successo desiderato, ma posero le basi per future conquiste legali e sociali. Hirschfeld riuscì a raccogliere oltre 5000 firme tra i più importanti intellettuali residenti in Germania dell’epoca: Albert Einstein, Hermann Hesse, Thomas Mann e Lev Tolstoj furono tra i firmatari della richiesta di abolizione del Paragrafo 175 iniziata dal medico tedesco.

Nel 1898 la petizione fu presentata al Reichstag, ma trovò il sostegno solo di una minoranza del Partito Socialdemocratico di Germania. Questo spinse Hirschfeld a ricorrere a una tattica controversa di “outing” – ossia costringere alcuni influenti legislatori segretamente omosessuali a dichiarare pubblicamente la propria sessualità e prendere una posizione chiara. La petizione continuò a essere discussa in Parlamento, ottenendo dei progressi negli anni venti, poco prima che la crescente influenza del Partito Nazionalsocialista in Germania annullasse ogni speranza di riforma.

Von Max Reiss – [1] (context), CC BY-SA 3.0, Link

Nella sua prima pubblicazione, “Sappho und Sokrates oder Wie erklärt sich die Liebe der Männer und Frauen zu Personen des eigenen Geschlechts?” del 1896, Hirschfeld diede il suo contributo più importante alla nuova scienza: la dottrina degli intermedi sessuali. Ciò segnò una svolta nella teoria binaria dei sessi, universalmente riconosciuta, verso una visione totalmente individualizzata: tutti gli uomini e le donne sono unici, miscele irripetibili di caratteristiche maschili e femminili. Questa teoria degli “stadi intermedi” servì a Hirschfeld come base per la sua politica sessuale, che mirava all’emancipazione delle minoranze sessuali dalla persecuzione statale e dall’ostracismo sociale. Il suo sogno era la “piena realizzazione dei diritti umani sessuali” in tutto il mondo.

Hirschfeld scriveva nel 1914: “Per intermedi sessuali intendiamo uomini con caratteristiche femminili e donne con caratteristiche maschili”. Per Hirschfeld gli “intermedi” di donne e uomini, che definiva in termini di caratteristiche fisiche, carattere e desiderio di una persona, erano innati e immutabili; i tipi misti di genere, di cui identificava 81 tipi base, erano la regola. L’omosessualità si colloca quindi in uno spettro più ampio di normalità. Rese popolare la teoria degli omosessuali come “terzo sesso” in opuscoli e conferenze educative e la utilizzò nella lotta contro il Paragrafo 175.

Nel 1919, Hirschfeld realizza un sogno aprendo l’Istituto per la Sessualità a Berlino. Questo istituto divenne un punto di riferimento per la ricerca scientifica sulla sessualità e un centro di supporto per persone con difficoltà legate alla loro identità sessuale. L’istituto offriva consulenze, trattamenti e risorse educative, diventando un luogo sicuro ed accogliente in un’epoca di grande intolleranza. L’istituto svolgeva diverse attività:

  • Con la sua vasta biblioteca e un team di studiosi, l’istituto ha condotto ricerche pionieristiche su una varietà di argomenti sessuali, tra cui l’omosessualità, la transessualità e la contraccezione
  • Offriva corsi e conferenze al pubblico per diffondere conoscenze scientifiche sulla sessualità e combattere i pregiudizi
  • Forniva consulenza medica e psicologica a persone che affrontavano problemi sessuali o discriminazione a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere.
  • L’istituto era un importante centro di attivismo per i diritti delle persone LGBTQ+ e si batteva per il riconoscimento dei diritti delle persone trans.

Berlino offrì a Hirschfeld l’ambiente ideale per le sue ricerche e il suo attivismo! La capitale tedesca, grazie anche ad una ricca sottocultura e ad una grande presenza di omosessuali, divenne il fulcro delle sue attività. L’Istituto per la Sessualità, situato nel quartiere Tiergarten, non solo attirò scienziati e studiosi da tutto il mondo, ma anche migliaia di berlinesi che cercavano informazioni e sostegno.

Von PremeditatedEigenes Werk, CC BY-SA 4.0, Link

L’opera di Hirschfeld non si limitò alla Germania. Egli viaggiò in tutto il mondo tenendo conferenze e sensibilizzando l’opinione pubblica sui diritti delle persone LGBT. Purtroppo, l’ascesa del nazismo segnò la fine delle attività di Hirschfeld in Germania. Nel 1933, l’Istituto per la Sessualità fu saccheggiato e distrutto, e molti dei suoi preziosi documenti furono bruciati. Hirschfeld, già in esilio, assistette impotente alla distruzione della sua opera da Parigi, dove cercò di ricostruire un nuovo centro di ricerca. Morì in esilio a Nizza nel 1935, esattamente il giorno del suo 67° compleanno.

Oggi, il suo contributo alla lotta per i diritti LGBT è riconosciuto e celebrato in tutto il mondo. Berlino, in particolare, ricorda Magnus Hirschfeld non solo come un pioniere della sessuologia, ma anche come un simbolo della resistenza contro l’intolleranza e la discriminazione. Il suo lavoro e il suo attivismo hanno avuto un impatto duraturo sulla comprensione e l’accettazione della diversità sessuale. Le sue ricerche e il suo attivismo hanno contribuito a sfatare i miti sull’omosessualità e a promuovere l’accettazione della diversità sessuale. La sua influenza si fa sentire ancora oggi, e le sue idee continuano a ispirare attivisti e studiosi che lottano per i diritti LGBT in tutto il mondo.

Per capire l’importanza di questa figura per la città di Berlino e non dimenticarla, lo scorso 14 maggio è stato istituito il primo Giorno di Magnus Hirschfeld; tutte le istituzioni pubbliche berlinesi hanno issato la bandiera arcobaleno insieme a quella del Land e quella tedesca.

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