Trasporti a Berlino: stop agli scioperi BVG fino al 2027! Ecco cosa cambia
Niente sciopero dei mezzi per i prossimi due anni! Dopo mesi di tensioni, trattative fallite e scioperi sempre più frequenti, arriva finalmente una buona notizia per chi vive, lavora o studia a Berlino: il personale della BVG e il sindacato Verdi hanno raggiunto un accordo che mette fine al lungo braccio di ferro sulle condizioni salariali e lavorative. Questo significa che, salvo imprevisti, non ci saranno più interruzioni nei servizi di bus, tram e metropolitana almeno fino al 2027.
Il rischio di uno sciopero a tempo indeterminato era concreto, soprattutto dopo che quasi il 95% dei lavoratori aveva votato a favore di un’azione prolungata. Le proteste degli ultimi mesi – ben cinque scioperi tra gennaio e marzo – avevano messo a dura prova il sistema dei trasporti e la pazienza dei cittadini. Ma grazie all’arbitrato, le parti sono riuscite a trovare un compromesso che soddisfa entrambe le esigenze.
L’accordo prevede un aumento salariale complessivo di 430 euro al mese per tutti i dipendenti BVG. I primi 380 euro verranno erogati a partire da giugno 2025, mentre i restanti 50 euro si aggiungeranno a partire da giugno 2026. A questo si somma un pagamento una tantum di 1.500 euro che sarà versato nella prima metà dell’anno. Si tratta di un passo importante per riconoscere il lavoro svolto quotidianamente da migliaia di dipendenti che garantiscono il funzionamento del trasporto pubblico berlinese.
Un altro punto discusso riguardava la proposta della settimana lavorativa di 35 ore. Sebbene non sia stata ancora approvata, l’accordo prevede una maggiore flessibilità: gli autisti potranno scegliere volontariamente di lavorare fino a 39 ore settimanali (contro le attuali 37,5), ricevendo in cambio un corrispondente aumento salariale. Una misura pensata anche per attrarre nuovi conducenti in un settore che soffre da tempo la carenza di personale.
L’intesa raggiunta ha una durata di due anni. Dopo il 2027, le trattative potranno ricominciare, ma per ora Berlino può tirare un respiro di sollievo.
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