La tomba di Federico II, una storia d’Amore oltre i secoli
Una storia d’amore particolare che attraversa i secoli e arriva fino a noi, quella che vede protagonista il Re Federico II di Prussia. Per raccontarla però partiamo dall’agosto 2011, la notte in cui finalmente vengono rispettate le ultime volontà del Sovrano.
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È da poco passata la mezzanotte a Potsdam. Gli eredi degli Hohenzollern seguono la bara di Federico il Grande e come unico presente non appartenente alla famiglia, il Cancelliere Helmut Kohl. A seguire il corteo funebre, radio e televisioni. La banda della Polizia di Potsdam intona la marcia funebre e finalmente, dopo duecento anni, il corpo di Federico II trova sepoltura lì dove ha sempre voluto, nel giardino del Castello di Sans Souci.
Questa cerimonia funebre chiuse uno dei dibattiti più controversi dalla caduta del muro di Berlino. Federico II aveva decretato nel suo testamento di voler essere sepolto nel silenzio della notte nella tomba che si era preparato nel giardino del palazzo Sanssouci. Il suo successore però, lo fece seppellire in pompa magna nella Garnisonkirche di Potsdam. Durante la seconda guerra mondiale, la bara, così come quella del padre Federico Guglielmo I, fu portata in una miniera per proteggerla dai bombardamenti e nel 1952 nel castello della famiglia Hohenzollern nel sud della Germania.
Oggi, visitando la tomba di Federico II, non potete non notare che al suo fianco sono presenti altre nove tombe. Tombe che riportano nomi abbastanza singolari: Biche, Alcmene, Arsinoe, Thysbe, Phillis, Diana, Superbe, Amourette, Pax. Si tratta dei discendenti del Re di Prussia? Di parenti stretti? Non proprio. Si tratta delle tombe dei cani del Re. Nove fantastici piccoli levrieri italiani che facevano compagnia al Re filosofo durante i suoi soggiorni in solitaria a Potsdam. Un rapporto di amore talmente forte che il Re ha richiesto di averli sepolti vicino.
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Un amore che va oltre i secoli. Ci sono voluti 200 anni per adempiere alle volontà del Sovrano: essere seppellito in semplicità nel giardino del suo castello, vicino ai suoi cani. Non tutte le persone che vengono in visita alla Versailles tedesca (così viene anche chiamata la zona di Sans Souci) conoscono questa storia, tanto meno visitano la tomba di Federico II e quella dei suoi cani. Se volete farlo, una volta davanti l’ingresso del palazzo di Sans Souci, andate a destra e lì, nel giardino, troverete queste semplici lastre di basalto con i nomi di Federico II il grande e dei suoi nove cani.
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